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RAZZIA

 

di Amedeo Osti Guerrazzi

 

con

FABIO FERRARI

DANILA STALTERI

 

regia

FABIO FERRARI

 

 

Note di regia

 

Razzia è un testo teatrale fatto di parola. Non accade nulla. Non si aprono e chiudono porte, non ci sono personaggi che entrano ed escono, tutto è statico, fermo. Eppure la potenza di queste testimonianze ci afferra fin dalle prime battute con una forza ed una violenza che sono direttamente proporzionali alla loro apparente freddezza, alla totale assenza di pathos.

 

Nove monologhi, nove testimoni, tra carnefici, vittime, spettatori, complici.

Amedeo Osti Guerrazzi non è drammaturgo (non lo era quantomeno fino ad oggi) ma ha scritto di getto quello che ha ascoltato in una vita di storico dedicata all’argomento più significativo del ventesimo secolo: la distruzione degli ebrei d’Europa. Nello specifico la distruzione degli ebrei romani, che si è attuata solo in parte perché gli eventi bellici non permisero ai tedeschi di portare a termine il loro progetto.

Il rastrellamento degli ebrei romani non avvenne solo quel giorno, ma quella data viene ricordata come il giorno della vergogna della nostra città. La città buona, la città che accoglie tutti e dove nessuno si sente straniero. Non fu vero allora, non è vero oggi, non sarà vero mai. Roma è una città come le altre, popolata da uomini e gli uomini spesso, sono lupi tra loro. Senza pietà, senza discernimento, senza memoria. Ho voluto lasciare il testo nella sua nudità di lettura proprio per far pesare le parole una ad una nella loro scarna crudezza, nella semplicità e talvolta l’ignoranza di coloro che le hanno pronunciate.

Due attori per nove vite segnate da un fatto avvenuto 70 anni fa ma che, attraverso la nostra memoria, accade sempre.

Fabio Ferrari

 

Note dell’autore

"Razzia"è uno testo per il  teatro ispirato al grande rastrellamento degli ebrei romani operato dai tedeschi il 16 ottobre 1943. Durante questa azione, la polizia tedesca arrestò più di 1200 persone, le concentrò  in una caserma vicino a Regina Coeli e, dopo due giorni, ne deportarono  1022 verso Auschwitz.  Ne tornarono 16.

Il testo consta di una serie di monologhi che raccontano l’episodio da più punti di vista. Quello dei carnefici è descritto da due militari tedeschi (un ufficiale e un poliziotto semplice), che raccontano la loro esperienza e le loro motivazioni. Tutti gli altri personaggi sono italiani: un fascista convinto, un poliziotto italiano e un ferroviere che hanno partecipato, ognuno a modo loro, alla razzia. Poi ci sono una spettatrice, una donna che si rifiuta di aiutare delle ebree in fuga, e un fascista che invece salva due ragazze. Le vittime sono un padre di famiglia, che sopravvive ma vede la moglie e la figlia scomparire nelle camere a gas, e una ragazza ebrea.

L’ambizione di questo pezzo è di descrivere sentimenti, motivazioni, immagini mentali di categorie di persone che, per ovvi motivi, non hanno mai voluto o potuto raccontare la loro vera esperienza e le loro reali motivazioni. Questo testo ha inoltre la volontà di raccontare, pur attraverso la parola, una tragedia della quale, come è noto, non esistono immagini fotografiche o filmate originali.  Infine il testo vorrebbe dare la parola anche a chi, secondo quanto detto da Primo Levi nel libro “I sommersi e i salvati”,  è il vero testimone, chi ha potuto realmente vedere “il volto di Medusa”: chi non è sopravvissuto ai campi di sterminio.

Amedeo Osti Guerrazzi

E' uno storico che ha lavorato, e lavora, sulla Shoah in Italia.  Collabora con l'Istituto storico germanico di Roma. Tra le sue pubblicazioni principali: Caino a Roma, i complici romani della Shoah (Roma 2006) e La repubblica necessaria. Il fascismo repubblicano a Roma (Milano, 2004).

Razzia è la sua prima opera letteraria.

Fabio Ferrari 

​Lavora da trent’anni come attore, regista, autore, giornalista e compositore. Ha lavorato in cinema tra gli altri con Pupi Avati, Ettore Scola, Mauro Bolognini,Alessandro di Robilant, Carlo Vanzina. In teatro con registi come Mario Missiroli, Giulio Bosetti e Giuseppe Patroni Griffi. Ha firmato la regia di Prigionieri di guerra, Vite private e Più vera del vero. In televisione come attore ha raggiunto la grande popolarità con I ragazzi della terza C, Sei forte maestro e College. Ha scritto per i quotidiani Il Riformista e Il secolo XIX.

Danila Stalteri

E' attiva da quasi vent’anni nel panorama teatrale, televisivo e cinematografico italiano. A teatro ha lavorato con registi come Nello Mascia, Francesco Macedonio, Enrico Maria Lamanna, Sergio Japino, Gianfranco Gallo e Carlo Emilio Lerici. In TV ha partecipato a diverse fiction di successo tra cui Terra Ribelle e Un’altra vita di Cinzia Th Torrini, A un passo dal Cielo e Don Matteo con Terrence Hill, Madre aiutami con Virna Lisi, Provaci ancora prof con Veronica Pivetti e Tutti i padri di Maria con Lino Banfi. Sarà prossimamente al cinema tra i protagonisti del film Il viaggio. Dal 2015 è in tournée nazionale col suo “one woman show” dal titolo ...Manco fossi Laura Chiatti...

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