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Veronesi... tuti mati!

veronesi tuti mati_locandina.jpg

canzoni e musiche originali

di

David Conati, Giordano Bruno Tedeschi,

Marco Pasetto

con

David Conati (voce narrante, chitarra, armonica)

Marco Pasetto (voce, chitarra, clarinetto, sax, ocarina)

Giordano Bruno Tedeschi (voce, bombardino, fisarmonica, tromba pocket, basso e percussioni)

Gianluca Passarelli (disegni dal vivo)

Drammaturgia

David Conati


Supervisione alla regia

Dino da Sandrà

   Veronesi... tuti mati! è un progetto teatral musicale che prende spunto dal libro Veronesi (guida ai migliori difetti e peggiori virtù) pubblicato da David Conati per Sonda Editore.

   Lo scopo è quello di raccontare e spiegare con un occhio ironico e divertito, pregi e difetti dei veronesi dalle origini ai giorni nostri, nei quali gli autoctoni certamente si riconosceranno e cercando di farli apprezzare a chi veronese non è (ovvero se li conosci "non" li eviti).

 
   Purtroppo sovente, a causa di pochi, l’intera comunità dei veronesi viene spesso messa alla berlina dai mass-media, che generalizza le problematiche gettando fango su tutti gli abitanti della città e della Provincia di Verona facendo di ogni erba un fascio; con questo spettacolo vogliamo far capire da dove nasce la follia, il perché del sangue "caldo", l’essere e il fare tipici di chi è nato e ha vissuto in questa terra generosa ma difficile, vogliamo parlare della cucina, delle bellezze, degli usi e costumi, non per giustificare ma per far conoscere.

 

   I veronesi sono sicuramente franchi, galli, celti, longobardi, un po’ veneti, austroungarici, germanici e cimbri, con qualche goto ancora presente nel DNA.

   Ospitali, certo, vista la moltitudine di popoli che sono passati da Verona, ma anche un po’ diffidenti, probabilmente per la solita colpa di qualcuno che ne ha approfittato a scapito di tutti; e c’è chi per questo sostiene che i veronesi siano addirittura un po’ xenofobi.

Se di natura appaiono un po’ chiusi, introversi e a volte scontrosi, a conoscerli bene invece si scopre che sotto la dura scorza del montanaro, del pescatore del lago o del contadino, pulsa unaleggera vena di follia.

   Sarà per l’aria del Baldo, oppure per i temporali devastanti che arrivano dal Garda, o per la nebbia che confonde e disorienta o ancora per il livello variabile dell’Adige con cui da sempre hanno dovuto fare i conti.

   E guardando passare la vita in riva al fiume, vendendo ai turisti le favole e tragedie che Verona ha ispirato, stretta nell’abbraccio dell’Adige, innamorato forse un po’ geloso che sembra voler dimostrare a tutti che ciò che stringe è suo e solo suo, anche se nel 2000 è diventato patrimonio di tutta l’umanità.

   I veronesi, seppur dimostrandolo poco, sono lo stesso consapevoli di tutto questo e ne vanno fieri, anca massa.

Promo: https://youtu.be/rblSmDzsz4w?t=10

Il librowww.davidconati.com/pubblicazioni/libri/guide-turistiche-e-saggi-umoristici/241-veronesi

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